Palazzo Romano
Residenza appartenente alla famiglia di Liborio Romano (1793-1867), il figlio più illustre di Patù.
E' noto a tutti come Don Liborio, un salentino fortemente legato alla sua terra, un autentico patriota unitario. Liborio Romano, l'uomo più discusso del Risorgimento italiano, fu un personaggio chiave in un periodo storico difficile,
tormentato, meraviglioso e glorioso quale fu quello dell'Unità d'Italia ed al tempo stesso un cittadino abile nella politica, l'ultimo Ministro del Re di Napoli, Francesco II Borbone, al servizio del governo. Candidato alle elezioni politiche del 1861 nel Regno d'Italia, la sua popolarità era illimitata, a Napoli poi era il politico più amato dal popolo e dalla Guardia Nazionale, ma era anche l'uomo pubblico più accusato a tal punto da subire le più atroci sofferenze quali: la persecuzione, il carcere e l'esilio.
L'edificio fu fatto costruire da Alessandro Romano (padre del celebre giurista) nei primi decenni del XIX secolo. La struttura, in puro stile neoclassico, aveva la duplice funzione di abitazione per la numerosa famiglia e di simbolo di potere e ricchezza. La facciata principale, molto più alta rispetto al resto dell'edificio, rafforza l'impressione di grandiosità dello stesso. Dall'ampio cortile si accede al portico in stile dorico snellito da colonne tuscaniche che introduce alla sala circolare con volta a cupola ed oculo sormontato da lanterna ottagonale in ferro e vetro. Attualmente parte del palazzo è di proprietà privata, parte è stata acquistata di recente dal Comune che la destinerà a struttura polivalente. Di fronte al prospetto principale dell'edificio vi è la Cappella privata della Famiglia Romano dello stesso periodo del palazzo.
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